Vigilia di Ognissanti: antica, genuina, popolare

Antica, genuina, popolare.
Questo è sempre stata la Vigilia di Ognissanti, la notte del 31 ottobre.
E la nostra Terra, il Trentino, è così ricca di tradizioni da farne una vera perla del cuore del Vecchio Continente.
Re-volvere, riavvolgere il nastro del tempo e far tornare alla memoria quello che è sempre stato il nostro modo di vivere, i nostri usi e costumi, alcuni dei quali così remoti da perdersi nella notte dei tempi.

Gli antichi, al pari dei nostri nonni, festeggiavano i momenti di passaggio in modo particolare e certamente la fine del raccolto tra questi era uno tra i più importanti.
Nella notte del 31 ottobre, San Volfango, da sempre in Europa si è avuta un’attenzione particolare ai nostri morti, ai trapassati, agli spiriti della gente che abitava le nostre terre prima di noi.
Molti di quelli che ora vengono visti come aspetti di Halloween, traggono invece ispirazione dalle nostre secolari usanze. Il “trick or treat” (dolcetto o scherzetto), i travestimenti, le zucche e le candele: tutto non è altro che una -seppur molto banalizzata ed a tratti consumistica- rivisitazione delle tradizioni europee. Ed anche delle nostre terre.
Il Krapfenbetteln, ovvero il mendicare di krapfen, richiama l’usanza tipicamente tirolese di camminare di maso in maso indossando delle maschere, in occasione degli Ognissanti, chiedendo alle contadine di donare dei krapfen di segale, in segno benaugurale per il raccolto dell’anno successivo.
Posto che vai, dolce che trovi potremmo dire… Se in Pusteria erano i krapfen ad andare per la maggiore, nelle nostre valli vi era principalmente il pan dolce. “Dàr o no dàr, ne sté farne spetàr”…
Sempre in Trentino, fino agli inizi del secolo scorso, durante questa notte fuori dalle abitazioni venivano accesi dei lumi dentro delle rape scavate. Mentre fuori ardevano le fiammelle, dentro si recitavano preghiere in ricordo dei cari che non vi sono più. In alcune delle nostre valli veniva, per loro, predisposto fuori casa del pane e del latte od acqua…
Non dovremmo stupirci noi, soprattutto noi, di quanto è ricco e profondo il tessuto culturale e folkloristico di un popolo -del resto, siamo o no confinanti con le terre in cui San Nicolò è inscindibilmente legato ai Krampus?-.
Siamo portatori sani di spettacolari tradizioni, non accantoniamole solo perché qualcuno ha avuto l’ardire di svilirle.
Buona, sana, tradizionale e genuina Vigilia di Ognissanti a tutti voi!

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