Uomo, ambiente e grandi sfide

Cons. Vanessa Masè

Palazzo Trentini ospita nei suoi spazi espositivi dal 30 aprile al 19 maggio la bella mostra “L’uomo di nuvole e lana”, organizzata in collaborazione col Trento Film Festival e il Museo della Malga di Caderzone Terme. Questo significativo omaggio alla pastorizia, con le foto di Gianluigi Rocca –  che per la mia personale sensibilità ho trovato di una poesia struggente – raccoglie e documenta vari anni dell’attività di pastore professionista di Rizzieri Grazioso Morelli di Seo di Stenico, fino al suo ultimo giorno.

I testi, così come le immagini, evocano con potenza la durezza, la solitudine, la fierezza, il sacrificio della gente di montagna. Non c’è la morbida scenetta bucolica, ma la testimonianza che  “una montagna si vive, si rispetta, si difende coi denti”. Vivere la montagna, oggi, è radicalmente diverso rispetto ai decenni passati, così come occuparsi, a livello istituzionale e decisionale, di quello che è il nostro patrimonio più importante. Tante sono le sfide che richiamano la nostra attenzione, per l’oggi e per il domani.

Sicuramente un tema impattante è quello della gestione dei grandi carnivori. La mia posizione in proposito è sempre stata chiara e precisa, fin da quando, nel 2011, fui la prima firmataria del disegno di legge di iniziativa popolare che raccolse 3680 firme di cittadini trentini che chiedevano un cambio di rotta sulla gestione dell’orso.

Allora di lupi si parlava ancora poco (fu infatti Roberto Bombarda, che pure presentò un disegno di legge sul tema, ad allargare il dibattito sui grandi predatori), ma oggi questo animale solleva problematiche analoghe se non ulteriori rispetto ai plantigradi. Il rischio zero per l’uomo non esiste, questo nessuno lo può negare, come non si può negare l’impatto fortemente negativo che lupi e orsi hanno sul mondo dell’agricoltura e dell’allevamento di montagna, non solo in termini economici, ma soprattutto in termini di presidio e cura del territorio, di motivazione nel continuare a credere e a fare sacrifici nell’allevare pecore, vacche, asini, capre…

Bene sta facendo la Giunta a percorrere ogni via possibile, in sede romana, che permetta alla Provincia di muoversi legittimamente per gestire almeno gli esemplari più confidenti. Dall’altra, i cittadini devono capire che non è possibile affrontare la cosa in termini semplicistici, che basti dire “anche noi lo vogliamo” per poter procedere, perché non ci si può muovere con superficialità e leggerezza in questo campo.

A breve ci sarà occasione di aprire un dibattito di grande significato politico, perché in prima battuta sia la Prima Commissione legislativa che presiedo e poi sia il Consiglio provinciale che regionale, saranno chiamati ad esprimersi su alcuni disegni di legge costituzionali che propongono modifiche al nostro Statuto di Autonomia.

Uno di questi propone di trasferire la competenza dell’ambiente come esclusiva alle due Province: questo significherebbe, tra le tante ricadute (attenzione: molte delle quali estremamente complesse e da valutare con grande intelligenza), poter gestire proprio anche il tema dei grandi carnivori. Sicuramente una grande sfida, tra le molte che stiamo affrontando, per far sì che la Politica si nutra di temi concreti declinandoli in cornici di dibattito di ampio respiro e portata.

Cons. Vanessa Masè 

Trento, 14 maggio 2019

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